A dos en un tiempo

Un ricco signore nella Terra di Allemonde, si è smarrito nella foresta; ai bordi di una fontana incontra una creatura in lacrime: è Melisande. Golaud cerca di consolarla e la conduce al suo castello; la donna è però sempre in preda ad un’oscura angoscia. Unica consolazione è la compagnia di Pelleas fratellastro di Golaud, che le è sempre vicino. I due si sentono attratti l’uno verso l’altra. Golaud avverte il sentimento che lega i due cognati, ma prima di agire vuol conoscere la verità: interroga anche Yniold (il figlio avuto dalle prime nozze) e lo incita a sorvegliare le mosse dei due. Una notte, tormentato dalla gelosia, spia Pelleas e Melisande abbracciati. Si precipita con la spada in pugno e abbatte il fratello, mentre la donna riesce a fuggire nella foresta. Melisande colpita da un male improvviso per il dolore della perdita, vaneggia e alla fine si spegne mentre si ode in lontananza un lento e misterioso tocco di campana tra i rimorsi di Golaud.

Da questo spunto nasce “A dos en un tiempo”, spettacolo di teatro, flamenco e musica dal vivo con Dario Polizzi Carbonelli e Lara Ribichini rispettivamente nei panni di Pelleas e Melisandae, ideato e diretto da Manfredi Gelmetti.

“Ho pensato di raccontare questi due personaggi con l’ausilio della musica e del flamenco proprio perché la musica stessa  comincia dove la parola finisce. La musica è per l’inesprimibile. Deve uscire dall’ombra e nella sua forza deve saper rappresentare stati d’animo, eventi, situazioni, conflitti, insomma la vita ed il suo fluire.

Ho scelto un teatro spoglio, una scena spoglia  e due artisti dall’aspetto verace e carnale che si distaccano dai fanciulli e da quell’idea di “amor cortese e bucolico” con cui  spesso, nel corso della Storia, gli innamorati vengono descritti.

Desidero che il pubblico si trovi davanti un uomo,  una donna e la loro storia, senza fronzoli ed artifici di nessun genere.

Il connubio danza-dramma trova nel flamenco la sua massima espressione e diventa testimone delle vicende e della psicologia dei protagonisti, tratteggiandoli con verità e naturalezza.

Anche l’azione si svolge in tempi e luoghi imprecisati: presumibilmente nell’Alto medioevo e in un regno immaginario (Allemonde). Vi è un castello, circondato da una fitta foresta e prossimo al mare.

La musica svolge una funzione non amplificativa  ma di purificazione espressiva: segue umilmente la vicenda, i protagonisti,  le loro parole e gesti.

Per questa mia visione di Pelleas e Melisande,  i protagonisti diventano una voce, una chitarra e la danza appassionata di due tra i più apprezzati protagonisti del Flamenco in Italia che per questo spettacolo subiranno, da personaggi,  la vita ed il loro destino”.

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